Italiani brava gente

Il figlio raccomandato dal cugino dell’usciere;
la fila saltata, ché mica siamo fessi;
la macchina in tripla fila, tanto sono cinque minuti;
il posto per disabili occupato, ché tanto che succede;
il cartellino timbrato e poi veloci a fare la spesa, che tanto c’è il collega coglione che ti copre;
il lavoro a nero, così non pago i contributi e se non ti va bene ne trovo un altro;
i dipendenti in cassa integrazione, ma venite a calci a lavorare se non volete esser licenziati;
la mascherina me ne fotto, se la mettessero gli altri;
in quarantena preventiva non ci vado, che proprio io devo esser positivo?;
la differenziata chi se ne fotte, tanto mica lo posso salvare io il mondo;
la sicurezza sul lavoro? ma per piacere! Che qui son tutti rumeni e chissenefotte;
i rifiuti speciali sotterrati, che mica posso pagare tutto io!;
lavoratori come carne da macello, che ho da pareggiare il fatturato;
il cesto per natale al vigile e al finanziere, che magari mi levano quella “ingiusta” multa;
l’azienda la sposto in Olanda, ché tanto ormai i fondi dallo Stato già li ho presi;
la villa intestata alla cognata, lo yacht al nipote e la casa in montagna alla seconda moglie e il conto alle Bahamas.
Perché alla fine i deputati e i consiglieri regionali che si sono intascati i 600 euro dell’INPS altro non sono che il preciso specchio di ciò siamo e siamo sempre stati.
Troppa gente prepotente,
che mortifica altra gente.
Italiani brava gente,
con la responsabilità di niente.

Fabrizio Delprete

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