La triste storia di Justin Fashanu

LA TRISTE STORIA DI JUSTIN FASHANU, IL PRIMO CALCIATORE AD AVERE IL CORAGGIO DI DICHIARASI OMOSESSUALE

Madre guyanese, padre nigeriano, Justin Fashanu nasce a Londra il 19 febbraio 1961. Quando i suoi si separano finisce col fratello John prima in un orfanotrofio e poi dai coniugi Jackson, a Norfolk. I due bambini, di sei e cinque anni e vanno pazzi per il calcio; Justin è un talento di quelli veri.
A diciassette anni firma il primo contratto da professionista, l'anno dopo si conquista il posto da titolare nel Norwich City. Segnerà 39 gol in 103 presenze con i Canaries. Dopo tre anni il Nottingham Forest lo porta via sborsando la cifra record - per un giocatore di colore - di un milione di sterline.
Fashanu ha appena vent'anni e sembra che la sua scalata verso la gloria non possa più terminare. E invece è l'inizio della fine. Si perché Justin ha un segreto. Un segreto che nel mondo del calcio ti costa un marchio indelebile e un trattamento da appestato: Justin è omosessuale. Finge di avere una ragazza ma la notte frequenta locali gay alla ricerca del vero amore. I media spettegolano, i compagni lo irridono, il mister lo definisce "fottuto finocchio".
Dopo un'annata pessima, dentro ma sopratutto fuori dal campo, il club lo scarica. Fashanu finisce prima al Southampton e poi al Notts County, dove un serio infortunio infierisce su una carriera già compromessa. Per tre lunghi anni non tocca palla. Rientra in campo negli USA e dopo due stagioni discrete si sente pronto per la Premier. La sua carriera però è arrivata agli sgoccioli: quattro club lo tesserano ma sono buchi nell'acqua.
Arriviamo così al 1990. Fashanu rilascia un'intervista al Sun in cui dichiara esplicitamente la sua omosessualità. Il primo calciatore a farlo nella storia. Intorno le barriere che gli erano state erette diventano muri insuperabili. Perfino suo fratello, anch'egli calciatore, lo rinnega. La sua carriera va totalmente a rotoli mentre i rumors sulla sua vita privata si amplificano.
Justin lascia l'Europa per gli USA. Qui inizia il triste epilogo della sua storia.
Nel marzo del 1998, nel Maryland, un ragazzo denuncia Fashanu. Racconta che l'ex calciatore lo ha drogato e poi ha abusato di lui. La polizia interroga Justin ma non lo trattiene. Il due aprile degli agenti tornano nel suo appartamento ma lo trovano vuoto. Fashanu è tornato in Inghilterra.
Per scappare dice qualcuno, per difendersi afferma lui. Completamente isolato, il 3 maggio 1998 si impicca con un cavo elettrico all'interno di un garage semi-abbandonato. In un biglietto d'addio proclama la sua innocenza, affermando che il ragazzo lo aveva denunciato solo perché non era riuscito ad estorcergli del denaro. La vicenda resta ancora controversa. Certo è invece che nella vita di Fashanu il nemico più grande non furono gli avversari e gli infortuni ma le discriminazioni di tutti coloro che non lo accettarono per quello che era.

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