Ripulire il mare dove nessuno osa arrivare: negli abissi

Negli abissi discariche abusive e cimiteri di automobili: il progetto italiano per ripulire il fondo del mare dai rifiuti

 Il progetto Abiss Cleanup, appena nato, ha una grande ambizione: scovare i rifiuti nei luoghi sommersi più difficili e, con l’autorizzazione delle Istituzioni e l’ausilio di nuove tecnologie, tentare delle possibili bonifiche.

“Sentiamo spesso parlare di raccolte di rifiuti sulle spiagge, ma non sentiamo mai, per difficoltà oggettive, di recuperi in profondità, oltre i 500 metri – spiega Igor D’India, documentarista, ideatore di Abyss Cleanup – eppure gli abissi non sono affatto immuni dall’inquinamento dell’uomo, anzi, studi recenti hanno dimostrato che proprio a migliaia di metri dalla superficie del mare, come nei canyon sottomarini, i rifiuti abbondino”.

Secondo quanto rilevato dall’Igag-Cnr (Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche) e dall’Università La Sapienza di Roma, nel canyon dello stretto di Messina ci sono discariche con concentrazioni di milioni di rifiuti per chilometro quadrato. “Non c’è da stupirsi – chiarisce D’India – proprio perché sono delle vallate, per la loro forma e per un gioco di correnti, i rifiuti si depositano al loro interno”. Inoltre, i canyon sottomarini si originano in corrispondenza dei fiumi: “Sappiamo bene quanto ancora oggi la gente abbandoni i rifiuti nei corsi d’acqua”, aggiunge, “spesso si tratta di torrenti che per la maggior parte dell’anno sono asciutti e che durante le alluvioni, con il fango e i detriti, si trasformano in potenti flussi capaci di trascinare in mare oggetti molto pesanti”.

Sempre in Sicilia, terra d’origine di Igor D’India, Abyss Cleanup ha documentato – con l’impegno di ripulirla – una discarica abusiva nelle acque di Terrasini, provincia di Palermo. “Ogni discarica che rintracciamo la filmiamo per diffonderla sui nostri canali perché uno dei nostri obiettivi è creare una docuserie che racconti il fenomeno, così da sollecitare l’opinione pubblica”.

Ad ogni modo, rintracciare i rifiuti non è per niente facile e laddove non arrivano i subacquei ci pensa la tecnologia: per farlo Abyss Cleanup ha dovuto stipulare collaborazioni con vari enti di ricerca. In Toscana, ad esempio, l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna ha messo a disposizione Silver 2, un innovativo robot-granchio capace sia di ingerire microplastica sia di raccogliere bottiglie e sacchetti con il suo braccio meccanico. Silver 2 dispone anche nella pancia di vari strumenti, come i carotatori, mentre ad altezza occhi è dotato di due telecamere ad alta definizione, così da riuscire sia ad esplorare che raccogliere campioni del fondale….

di Gabriele Vallarino

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