Storia dei Ninos Robados

MIGLIAIA DI NEONATI TOLTI AI PROPRI GENITORI E VENDUTI AGLI AMICI DEL REGIME: STORIA DEI NIÑOS ROBADOS, I FIGLI CHE IN MOLTI CASI ANCORA OGGI NON CONOSCONO I PROPRI GENITORI

Maria Luisa Torres ha 24 anni quando nel 1981 rimane incinta in una relazione clandestina. Ha paura e si vergogna, perché nella Spagna di quel periodo, da pochi anni uscita dalla dittatura, la tradizione e il perbenismo hanno ancora un grande peso. Per questo si rivolge a suor Maria, al secolo María Florencia Gómez Valbuena. Cerca aiuto per partorire in segreto, lontano dagli scandali. La religiosa la porta nella clinica di Santa Cristina.

Il 31 marzo 1982 Maria Luisa dà alla luce una bellissima bambina. Ma non potrà mai abbracciarla. Suor Maria le dice che la piccola è morta subito dopo il parto, che deve essere subito tumulata, che penserà a tutto lei. Ma non è vero. La bambina è viva. Viene venduta per circa 6500 dollari ad Alejandro Alcalde.

Questo non è un caso isolato. Sono tanti, tantissimi i bambini che dalla metà degli anni '30 alla fine degli anni '80 in Spagna vengono tolti ai genitori per essere venduti. Qualcuno dice 10.000 bambini, altri 30.000, altri ancora parlano di centinaia di migliaia di casi.

Si comincia alla fine della Guerra civile spagnola. Ci sono i figli dei "rojos", i comunisti, gli anarchici, i repubblicani, nemici del franchismo, che vengono tolti alle proprie famiglie e consegnati ad amici del regime. Viene appositamente varata una legge, nel 1940, con cui lo stato rivendica la proprietà fisica dei figli degli oppositori politici. Poi dagli anni '50 tocca anche ai neonati dei poveri, dei miserabili, dei "disadattati", delle prostitute, di tutti coloro che sono troppo deboli o isolati per difendersi. Il metodo in questo caso è lo stesso utilizzato con Maria Torres. Si rilascia un falso certificato di morte e i bambini vengono ceduti o venduti a coppie fedeli al regime. La complicità della Chiesa in queste sottrazioni fu attiva e determinante. La firma di religiosi e religiose appare su centinaia di documenti irregolari per le adozioni. Le sottrazioni di bambini continuarono anche dopo la fine del franchismo; fino a quando qualcuno cominciò a denunciare questo orrendo crimine.

Tra loro anche Alejandro Alcalde che confesserà alla figlia Ines di essere una dei "niños robados". Così dopo ventinove anni Ines potrà abbracciare la sua vera madre. Ma sono rari i casi come il suo, la maggior parte dei "bambini rubati" non conosce la propria identità. Per questo tante madri e tanti padri stanno lottando ogni giorni affinché sia fatta luce sulla sorte dei loro figli.

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