E' da 196 anni che si parla di riscaldamento globale


A volte tendiamo a pensare che la scienza climatica studi un problema tutto sommato recente. Ma non c’è nulla di più sbagliato. Le prime teorie sull’effetto serra risalgono al 1824. Ma andiamo per gradi. ⁣

Il primo a chiedersi cosa regolasse la temperatura della terra fu il fisico francese Joseph Fourier: secondo i suoi studi intorno al 1824, c’era la possibilità che l’atmosfera potesse in qualche modo fare da isolante, trattenendo il calore dal sole. Questa idea si fece strada suggerendo l’esistenza di gas a effetto serra, anche se lui non li ha mai chiamati cosi. Poi fu la volta nel 1856 della scienziata americana Eunice Foote, la quale dimostrò l'interazione tra le radiazioni solari ed alcuni gas, e teorizzò come variazioni nella concentrazione di CO2 nell'atmosfera influenzino la temperatura media della Terra.⁣

Poco dopo, nel 1896 lo scienziato svedese Svante Arrhenius fu il primo a dire che la combustione delle fonti fossili potrebbe riscaldare l’atmosfera. Secondo i suoi calcoli, raddoppiando la concentrazione di CO2 avremmo avuto una terra 5°C più calda. Grazie a successivi studi di molti scienziati come Thomas Chamberlin e Guy Callendar, la climatologia in senso moderno prese forma, ma la comunità scientifica continuò il dibattito per determinare se l’effetto serra stesse aumentando oppure no e da cosa dipendesse fino agli anni 50’. Fondamentale ricordare il contributo del chimico Charles Keeling, che nel 1960 dimostrò che i livelli di CO2 in atmosfera stavano salendo e formulò la Curva di Keeling, che misura l’andamento della CO2 tramite misurazioni giornaliere. ⁣⁣

Ci vollero vent’anni per far si che ci fosse consenso solido sull’impatto delle attività umane sul delicato clima della terra. Un momento spartiacque fu la testimonianza davanti al congresso statunitense dello scienziato James Hansen nel 1988, che senza troppi fronzoli disse ai politici più potenti al mondo che gli effetti del riscaldamento globale erano già visibili. ⁣⁣

200 anni per comprendere la complessità dell’equilibrio climatico della terra, ma anche altrettanti per chiederci cosa dobbiamo fare per cambiare rotta. Forse ora siamo proprio noi l’ultima generazione che può farlo.⁣

Will media

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