Il rosso e il nero
Julien non pensava più alla sua cupa ambizione né ai suoi progetti tanto difficili da realizzare. Per la prima volta nella vita era travolto dal potere della bellezza. Perso in una vaga e dolce fantasticheria, così estranea al suo carattere, stringendo un poco quella mano che gli piaceva per la sua perfetta bellezza, ascoltava distrattamente il fruscio delle foglie del tiglio scosse dal lieve vento notturno, e i cani del mulino del Doubs che abbaiavano in lontananza. Ma quell'emozione era un piacere e non una passione. Tornando nella sua stanza pensò a una sola felicità, quella di riprendere in mano il suo libro preferito; a vent'anni, l'idea del mondo e dell'effetto da suscitarvi è più importante di qualunque altra cosa.
Stendhal, Il rosso e il nero
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