Un uomo che dorme
Una parentesi felice, un vuoto pieno di promesse e da cui non ti aspetti niente. Sei invisibile, limpido, trasparente. Non esisti più: il susseguirsi delle ore, il susseguirsi dei giorni, il passare delle stagioni, lo scorrere del tempo, sopravvivi, senza allegria e senza tristezza, senza futuro e senza passato, così, semplicemente, in modo evidente.
L’ indifferenza dissolve il linguaggio, imbroglia i segni. Sei paziente e non aspetti, sei libero e non scegli, sei disponibile e niente ti mobilita. Non chiedi niente, non esigi niente, non imponi niente.
Ora vivi l’inesauribile. Ogni giornata è fatta di silenzi e di rumori, di luci e di bui, di consistenze, attese, fremiti. Non hai più da perderti, ancora una volta, nel tempo a venire, ogni volta di più, errare infinitamente, trovare il sonno e una certa pace del corpo: abbandono, sfinimento, deriva, assopimento. Sprofondi, ti lasci scivolare, molli: cercare il vuoto, fuggirlo, camminare, fermarti, sederti, metterti a tavola, appoggiarti sui gomiti, sdraiarti.
Gesti da automa: alzarti, lavarti, rasarti, vestirti. Tappo di sughero sull’acqua: andare alla deriva, seguire il flusso, vagare. Nessuna gerarchia, nessuna preferenza. La tua indifferenza è piatta: uomo grigio per cui il grigio non evoca nessun grigiore. Non tanto insensibile, quanto piuttosto neutro.
C’è solo la tua camminata, il tuo sguardo che si posa e scivola via, ignorando il bello e il brutto, il famigliare e il sorprendente, non recependo che le combinazioni di forme e luci, che continuamente si fanno e disfano dovunque.
Adesso sei l’anonimo padrone del mondo, quello su cui la storia non ha più presa, quello che non sente più la pioggia cadere, che non vede più venire la notte. Conosci soltanto la tua propria evidenza: quella della tua vita che continua, del tuo respiro, del tuo passo, del tuo invecchiamento. Vedi la gente andare e venire, la folla e le cose farsi e disfarsi. Vedi nella minuscola vetrina d’un merciaio una guida per tende su cui subito si fissa il tuo sguardo: passi oltre: sei inaccessibile.
— Georges Perec - Un uomo che dorme
Commenti
Posta un commento