Gatto arrostito e anti specismo

C'è chi è rimasto indignato dall'episodio del gatto. E chi coglie questo turpe episodio per estendere il senso di turpitudine a tutte le altre specie indifese. Diciamo che siamo passati da: "Oh oh, mi è semblato di vedele un gatto" a: "Oh oh, mi è semblato di vedele un gatto in ogni essele vivente". Da quello che ho capito è il luogo che ha fatto la differenza. L'italiano effettivamente non fa un falò davanti la stazione per cucinarsi ll porcellino (da latte, 40 giorni di vita). Non è carino, insomma, cucinare per la strada, è meglio in giardino al barbecue o in più discreta cucina. Non vedo altri motivi per l'indignazione. A meno che (beata coerenza) non ci si indigni per tutti gli animali uccisi e mangiati ogni giorno. Eh già, non si può vedere solo quello che fa comodo per incolpare (giustamente) gli altri dimenticando che facciamo lo stesso, con altri animali, e in altri luoghi. In Piemonte, ad esempio, raccontava mia nonna, è tutto uno squartare e disossare conigli per il bagnet della coniglia vecchia. Tutti gli animali provano sentimenti e l'essere considerati domestici o meno dipende dalla cultura. Non cambia forse solo l'ipocrisia della coscienza lenita? Per gli animali che soffrono non fa alcuna differenza la motivazione della loro tortura. Alcuni fanno soffrire e uccidere animali per divertimento, altri lo fanno per i capricci del proprio palato. Non c’è alcuna differenza tra le due tipologie di persone, agli occhi degli animali che soffrono. Serve tanta conoscenza e soprattutto un profondo esame di coscienza empatico. Così, si può capire che uccidere esseri senzienti in luridi macelli per il soddisfare dello stomaco il languorino, è profondamente ingiusto e sbagliato. L'antispecismo è un concetto semplice, è come l'antirazzismo, ma si rispettano le altre specie, le altre coscienze, per quello che sono, senza ridurle ad oggetti da reddito e di consumo, violentandole. L'uomo è onnivoro e non carnivoro; può nutrirsi di ben altro che la carne e stare in ottima salute. Arriverà la consapevolezza e quel senso di giustizia nei confronti di altri esseri viventi e senzienti. Tutti. 

(Andrea Battantier)


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