Sull'Amore

Amarsi dal punto in cui è ognuno è la cosa più difficile. Amarsi cercando un punto a valle in cui ognuno scende dai suoi monti neppure ha molto senso. L'amore va visto a scene, ogni singolo colloquio, perfino un singolo sguardo, è un capitolo dell'amore. E non c'è da chiedere conto al capitolo successivo. La mia passione dell'inizio viene da una debolezza, viene dal tentativo di essere avvicinato da un corpo che mette a tacere la morte, la disperde, me la fa cercare diversamente. L'amore deve portare ogni luogo del corpo a farsi vivo, perfino ogni crudeltà deve essere possibile, ma l'amore non è uno schema e quello che faccio io non ha le stesse risonanze di quello che fai tu. Quello in cui mi dibatto da quando avevo quindici anni è la ricerca di un rapporto che possa conciliare la nostra parte sacra e la nostra parte profana, un amore che non sceglie di stare in un luogo e in uno schema, ma attraversa le parole e i corpi, sosta e fugge, si semplifica e si ingarbuglia. L'amore è sempre difficilissimo quando è grande, quando è irrimediabile. La forma non è il restare o andarsene. Non è la sopportazione, non è la rinuncia. La forma è un lasciare che l'amore prenda ogni giorno la sua forma. Ora mi accende gli occhi pensarti, ora sei tra la cima degli alberi e il cielo. Ma questi scoppi di luce sono figli anche del finire in un angolo buio per una sera, sono figli anche del vedere l'altro come un muro. Un muro è una barriera ma è anche un luogo su cui appoggiarsi.

Franco Arminio

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