La Banda della Uno Bianca

LA BANDA DELLA UNO BIANCA, QUEI POLIZIOTTI CHE TERRORIZZARONO L’EMILIA: 24 OMICIDI, STRANI DEPISTAGGI, INNOCENTI PROCESSATI, FALSE RIVENDICAZIONI E RAID RAZZISTI 

La banda della cosiddetta Uno Bianca era composta di sei individui che, tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, hanno terrorizzato l'Emilia. A capeggiarla Roberto Savi, insieme a lui i due fratelli, Fabio e Alberto. E poi altri tre - Pietro Gugliotta, Marino Occhipinti e Luca Vallicelli - che, in fasi diversi e a diversi livelli, partecipano a parte delle azioni criminali. Tutti tranne Fabio sono agenti della polizia di stato. 103 azioni criminali in otto anni, più di 100 feriti e soprattutto 24 morti. Efferati ed inafferrabili, vennero catturati solo nel 1994, alla fine di una lunga serie di gravi errori investigativi, processi completamente sbagliati, omissioni e depistaggi. La storia della Banda della Uno Bianca, infatti, non è una storia normale. È la storia di furti realizzati in taluni casi per pochi soldi e finiti con morti ammazzati ed è la storia di azioni criminali completamente scollegate da motivi economici. Pensiamo ad un raid nel campo nomadi di Bologna che provocò due vittime e diversi feriti, oppure all’omicidio di due operai senegalesi assassinati in un agguato. È la storia anche di moltissime leggerezze da parte della polizia di stato nelle ricerche dei colpevoli. Ne ricordiamo una che è forse la più grave. Dopo la rapina all’Armeria Ansaloni di Bologna, in cui vennero uccise la proprietaria e un suo collaboratore, una testimone fece una perfetto identikit di Roberto Savi, che fu riconosciuto dal proprietario dell’armeria, visto che il poliziotto si riforniva regolarmente da lui. Nessuno fece nulla. Alcuni crimini della Banda vennero rivendicati dalla “Falange Armata”, sigla terroristica di dubbia provenienza collegata forse ad ambienti dei servizi segreti. Vi fu inoltre un chiaro depistaggio da parte del brigadiere dei carabinieri Domenico Macauda che seminò falsi indizi per far ricadere la responsabilità di due omicidi compiuti dai Savi su Emidio Testoni. Alla fine saranno 150 le persone che, a vario titolo, vennero indagate e processate per reati commessi dalla Banda della Uno Bianca, risultando poi estranee. Insomma molti dubbi restano ancora sulla vicenda della Uno bianca, che somiglia sorprendentemente a quella della Banda Brabante Vallone, un gruppo di rapinatori che operava con la stessa efferatezza e lo stesso stile terroristico e che una commissione d’indagine del parlamento belga collegherà al tentativo di destabilizzare il paese. I Savi hanno sempre negato ogni tipo di lettura alternativa della propria storia criminale. Difficile contraddirli senza dati precisi. Sicuramente restano quei 24 morti, che, almeno in parte, si sarebbero potuti evitare con indagini meno superficiali, o con meno tentativi di depistaggio. Questo decidetelo voi. 

Cannibali e Re Cronache Ribelli

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