Le navi di morte



Le navi trasportatrice di Morte continuano a mietere vittime sia a mare che sulla terra.

Disastro ambientale e umano in Sri Lanka.

La nave mercantile MV-X-Press Pearl, ferma a dieci miglia nautiche a nord-ovest di Colombo, brucia e affonda nel mare dello Sri Lanka.

La nave trasportava un carico di prodotti chimici dall'India a Colombo, 1486 container, comprese 25 tonnellate di acido nitrico.

ll versamento dell'acido nitrico racchiuso in uno dei container è stata la causa dell'incendio .

Gli altri container contenevano microplastiche che si sono riversate a mare causando la morte della fauna: pesci, uccelli, tartarughe, coralli.

Mi raccontano i miei amici cingalesi che i loro genitori hanno problemi respiratori, e che la loro vita è distrutta, poiché la morte del mare e delle sue creature è anche la distruzione della popolazione.

Circa 80 Km della bianchissima spiaggia dello Sri Lanka meta di turisti di tutto il mondo, è stata coperta da una patina nera, perché si sono versati su di essa miliardi di perline di plastiche tossici che oltre a distruggere la costa mettono in rischio le vite umane.

Questi granuli di polietilene, uno dei polimeri plastici più usati per il packaging e destinato all'industria degli imballaggi, sono caduti a mare e hanno coperto e devastato km e km di costa.

Questa microplastica è tossica sia per la fauna che per i vegetali che per gli esseri umani.

Anche i fumi sprigionati dalla plastica sono altamente tossici e si prevedono pioggie acide.

Chi pagherà questo enorme disastro ambientale che gli ambientalisti considerano il più grave accaduto fin ad oggi.

La maggior parte della popolazione vive di pesca e di turismo, ci vorranno anni e anni per decontaminare le zone interessate.

Quale saranno le malattie che colpiranno la popolazione?

Non vivendo più di pesca e di turismo saranno costrette ad emigrare.

Perché si fanno scorazzare in mare queste navi della morte, perché non c'è nessun controllo? Chi pagherà i danni allo Sri Lanka?

Questi paesi producono i prodotti per noi dell'occidente, voraci consumatori di plastica, che non solo non vogliamo cambiare stile di vita, ma quando c'è d'applicare le leggi europee sulla diminuzione della plastica monouso rimandiamo perché non bisogna danneggiare profitti e gli affari dei monopolisti della plastica.

Santina Sconza

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