L'uomo è antiquato

 L’opera davvero sconvolgente compiuta dalla radio e dalla televisione.

1 - Se il mondo viene a noi e non siamo noi ad andare a lui, allora non siamo più «nel mondo», ma soltanto consumatori di esso, degni del paese della cuccagna.

2 - Se viene a noi, ma soltanto sotto forma di immagine, e per metà presente, per metà assente, dunque ha carattere di fantasma.

3 - Se possiamo evocarlo in qualsiasi momento (non già governarlo, ma farlo apparire e sparire), siamo detentori di un potere simile a quello divino.

4 - Se il mondo ci rivolge la parola senza che noi possiamo rivolgerla a lui, siamo condannati a essere interdetti, dunque asserviti.

5 - Se lo possiamo percepire, ma soltanto percepire e non maneggiare, siamo trasformati in voyeurs e origliatori.

6 - Se un avvenimento che accade in un luogo determinato può venir trasmesso e può esser fatto comparire in qualsiasi altro luogo in forma di «trasmissione», esso si tramuta in un bene mobile,anzi in

un bene quasi onnipresente e perde il principium individuationis che proviene dalla localizzazione nello spazio.

7 - Se è mobile e compare virtualmente in esemplari innumerevoli, diventa un tipo di oggetto che va catalogato tra i prodotti in serie; se si paga per la fornitura del prodotto in serie, l’avvenimento è una merce.

8 - Se acquista importanza sociale soltanto nella sua forma riprodotta, cioè quand’è immagine, la distinzione tra essere e apparire, tra realtà e immagine, risulta annullata.

9 - Se l’avvenimento acquista maggiore importanza sociale nella sua forma riprodotta che non nella sua forma originale, l’originale deve conformarsi alla riproduzione, dunque l’avvenimento deve diventare semplicemente matrice della riproduzione.

10 - Se la vigente esperienza del mondo si nutre di tali prodotti in serie, il concetto di «mondo» (se per «mondo» si intende ancora quello in cui siamo) viene abolito, il mondo va perso e l’atteggiamento dell’uomo, creato dalle trasmissioni, viene reso «idealistico».

G. Anders, [Die Antiquiertheit des Menschen, I, 1956], L'uomo è antiquato vol. I, Milano, Boringhieri, 2003 [Trad. L. Dallapiccola]

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