Errico Malatesta

Fare il comunismo prima dell'anarchia, cioè prima di avere conquistata la completa libertà politica ed economica, significherebbe (come è significato in Russia) stabilire la più esosa tirannia, tale da far rimpiangere il regime borghese, e ritornare poi (come purtroppo si ritornerà in Russia) al regime capitalistico.

Il 14 dicembre 1853 nasceva Errico Malatesta, probabilmente il più importante pensatore anarchico italiano. Ma oltre ad essere un grande teorico, Malatesta fu innanzitutto un uomo d’azione. Dopo un'adolescenza da mazziniano, nemmeno ventenne, aderì all’anarchismo. Fondamentale nel suo percorso di formazione fu l’incontro con Bakunin che gli trasmise non soltanto il proprio bagaglio culturale e politico ma soprattutto l’inclinazione ad una vita autenticamente rivoluzionaria. Dalla Svizzera all’Egitto, dall’Andalusia all’Argentina, dall’Inghilterra alla Tunisia, passando per la Francia, l’Uruguay, la Siria, la Romania e ovviamente l’Italia, Malatesta propagandò i propri ideali e li mise in atto. Celebri restano alcune delle su imprese, come quella della cosiddetta “Banda del Matese”, quando insieme a Carlo Cafiero e poche decine di compagni affrontò migliaia di soldati sabaudi nel corso di un tentativo insurrezionale poi fallito. Perseguitato dalle pubbliche autorità di ogni stato in cui metteva piede, continuò entrando ed uscendo di galera a fomentare rivolte tra i ceti più miseri della popolazione. Fondatore di importanti giornali e periodici libertari, si impegnò anche nella costruzione dei primi sindacati anarchici. Antifascista della prima ora, sostenne la necessità, anticipando i tempi che sarebbero venuti, di creare un vasto fronte di opposizione al regime. Regime che ricambiò il suo instancabile attivismo facendolo sorvegliare a vista e costringendolo all’isolamento nella propria dimora, dove visse fino alla morte nel 1932. 

Cannibali e Re Cronache Ribelli


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