Questo il nostro ideale

Il 14 dicembre 1853 nasce a Santa Maria Capua Vetere, all’epoca Santa Maria Maggiore, l’Anarchico Errico Malatesta, forse il più grande rivoluzionario degli ultimi due secoli.

Non ancora ventenne, a Napoli, aderisce alla prima Prima Internazionale, dove era ancora vivo l’insegnamento di Michail Bakunin. I primi tempi della sua adesione sono segnati, principalmente, dallo scontro con il Consiglio Generale di Londra, controllato da Karl Marx, che tenta di trasformare la Prima Internazionale in un ufficio di coordinamento di partiti socialdemocratici, orientati ad arrivare al governo per la via parlamentare. Si concluderà con la costituzione a Saint-Imier (settembre 1872) dell’Internazionale antiautoritaria. Il “ Programma Anarchico “di Malatesta…. “Il nostro ideale non è di quelli il cui conseguimento dipende dall’individuo considerato isolatamente. Si tratta di cambiare il modo di vivere in società, di stabilire tra gli uomini rapporti di amore e solidarietà, di conseguire la pienezza dello sviluppo materiale, morale e intellettuale, non per un dato partito, ma per tutti quanti gli esseri umani, e questo non è cosa che si possa imporre colla forza, ma deve sorgere dalla coscienza illuminata di ciascuno ed attuarsi mediante il libero consentimento di tutti.” Gli Anarchici comunque non devono aspettare di poter fare l’Anarchia, e intanto limitarsi alle semplice propaganda, gli Anarchici devono agire sulla società, spingendo i ceti popolari a pretendere sempre di più, fino a raggiungere l’emancipazione completa; conquistarla con l’azione diretta e l’autogestione, tenendo in odio e in disprezzo chi sta o vuole andare al governo….. …….L’insurrezione vittoriosa è il fatto più efficace per l’emancipazione popolare, poiché il popolo, scosso il giogo, diventi libero di darsi a quelle istituzioni che egli crede migliori, e la distanza che passa tra la legge, sempre in ritardo, ed il grado di civiltà a cui è arrivata la massa della popolazione, è varcata d’un salto. L’insurrezione determina la rivoluzione, cioè il rapido attuarsi delle forze latenti accumulate durante la precedente evoluzione.” Quello che riescono ad ottenere le forze popolari con l’insurrezione dipenderà dal lavoro preparatorio che il movimento Anarchico sarà in grado di fare. L’insurrezione non è solo il momento finale dello scontro fra libertà e autorità, è anche la pratica di lotta che deve diventare propria dei movimenti di massa, rifuggendo dalle insidie della lotta parlamentare, delle azioni legali che finiscono per legittimare le istituzioni…..

Questi i punti del suo programma:

1. Abolizione della proprietà privata della terra, delle materie prime e degli strumenti di lavoro, perché nessuno abbia il mezzo di vivere sfruttando il lavoro altrui, e tutti, avendo garantiti i mezzi per produrre e vivere, siano veramente indipendenti e possano associarsi agli altri liberamente, per l'interesse comune e conformemente alle proprie simpatie.

2. Abolizione del governo e di ogni potere che faccia la legge e la imponga agli altri: quindi abolizione di monarchie, repubbliche, parlamenti, eserciti, polizie, magistratura ed ogni qualsiasi istituzione dotata di mezzi coercitivi.

3. Organizzazione della vita sociale per opera di libere associazioni e federazioni di produttori e di consumatori, fatte e modificate secondo la volontà dei componenti, guidati dalla scienza e dall'esperienza e liberi da ogni imposizione che non derivi dalle necessità naturali, a cui ognuno, vinto dal sentimento stesso della necessità ineluttabile, volontariamente, si sottomette.

4. Garantiti i mezzi di vita, di sviluppo, di benessere ai fanciulli, ed a tutti coloro che sono impotenti a provvedere a loro stessi.

5. Guerra alle religioni ed a tutte le menzogne, anche se si nascondono sotto il manto della scienza. Istruzione scientifica per tutti e fino ai suoi gradi più elevati.

6. Guerra alle rivalità ed ai pregiudizi patriottici. Abolizione delle frontiere, fratellanza fra tutti i popoli.

7. Ricostruzione della famiglia, in quel modo che risulterà dalla pratica dell'amore, libero da ogni vincolo legale, da ogni oppressione economica o fisica, da ogni pregiudizio religioso.

Questo il nostro ideale.

Felice Iervolino


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