Diecimila bambini

Era il 16 giugno 1976, diecimila bambini e adolescenti di Soweto decisero di scendere in piazza per protestare pacificamente contro la scarsa qualità della loro istruzione e contro l’Apartheid.
Negli scontri che seguirono per giorni la polizia aprì il fuoco, uccidendo centinaia di minori. La fotografia del corpo inerte del tredicenne Pieterson divenne simbolo della violenza perpetrata dalla polizia. Per questo ogni anno dal 1991 l’Unione Africana ha deciso di celebrare la Giornata del Bambino Africano. Questa decisione è nata al fine di richiamare l’attenzione di tutti sulle difficili condizioni di vita dei bambini e dei ragazzi, che rappresentano la maggior parte della popolazione del continente nero, e per sensibilizzare le persone sul continuo bisogno di progressi nel campo dell’educazione. Quest'anno non sarà da meno. Il tema scelto, dalla Commissione Africana di esperti dei Diritti e del Benessere del Bambino, per le celebrazioni del 2012 è “I diritti dei bambini con disabilità. Il dovere di proteggere, rispettare, promuovere e realizzare”. Forte la volontà di richiamare l’attenzione su una categoria ancora troppo vulnerabile e messa da parte in Africa, sia da parte della comunità che dei governi: i minori diversamente abili. In Kenya l’evento nazionale si terrà a Nairobi, nel distretto di Kasarani, presso la Tree Side Special School. Alla presenza del ministro Hon. Dr. Naomi Shaban, migliaia di persone, soprattutto bambini, celebreranno questo anniversario, ribadendo il loro impegno e la loro speranza in un futuro che dia corpo ai loro diritti e alle loro aspirazioni. Istituzioni scolastiche ed organizzazioni locali attive nel campo della disabilità riuniranno i propri beneficiari nel luogo dell’evento, per far sentire la propria voce di fronte alle autorità, al pubblico e ai media nazionali e internazionali. In tutto il territorio del Kenya si svolgeranno eventi nei quali verranno messi al centro dell’attenzione i bambini, chiedendo più incisive misure e interventi sociali a loro favore (...) La situazione in Kenya: Il 50% della popolazione del Paese vive sotto la soglia di sussistenza. Il tasso di abbandono minorile è molto elevato. La povertà, le malattie e la scarsa disponibilità di risorse costringono migliaia di famiglie ad abbandonare i propri figli. Si stima che 8.6 milioni di bambini vivano in condizioni di assoluta povertà; 2.4 milioni sono orfani e di questi il 47% lo è a causa della morte dei genitori per AIDS. In Kenya gli orfani perdono il diritto di andare a scuola, sono soggetti a discriminazione e sfruttamento per il lavoro minorile, sono esposti al rischio di traffico dei minori e turismo sessuale. Migliaia di bambini senza famiglia finiscono in istituto: strutture sovraffollate con poche risorse per garantire una nuova speranza di vita. 

Fonte: AiBi (Ranfagni Roberto)

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