Il potere fa male al cervello

Il potere cambia le persone. È un luogo comune, ma è anche un fenomeno che gli psicologi studiano da tempo. Alcune ricerche indicano che avere un incarico di potere e comandare sugli altri rende le persone più impulsive, meno prudenti e soprattutto meno capaci di mettersi nei panni altrui. (…) Sukhvinder Obhi, un neuroscienziato dell’Università McMaster dell’Ontario, ha confrontato i cervelli di persone con qualche forma di potere e persone senza, usando la tecnica della stimolazione magnetica transcranica (TMS), che permette di studiare il funzionamento dei circuiti e delle connessioni neuronali in modo poco invasivo: così ha scoperto che il potere danneggia il funzionamento dei neuroni specchio, quelli che si attivano sia quando si compie un’azione che quando la si vede fare da qualcun altro. Si pensa che i neuroni specchio siano la cosa che ci rende empatici, cioè capaci di capire i problemi altrui: per questa ragione i potenti avrebbero più difficoltà a mettersi nei panni dei loro sottoposti. (…) Altri esperimenti hanno mostrato che le persone potenti sono meno brave a capire cosa stia provando chi sta loro di fronte oppure a indovinare come un collega possa interpretare un’osservazione, e tendono a non ridere quando ridono gli altri. Queste incapacità possono essere controproducenti non solo per avere dei buoni rapporti con gli altri esseri umani, ma anche nell’esercizio del potere stesso. Per questo Keltner ha coniato l’espressione “paradosso del potere” per indicare che il potere toglie alle persone che lo esercitano alcune delle capacità che le hanno aiutate a ottenerlo. (…)

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