Il Risveglio

3 luglio 2021 

«Questa mattina mi sono svegliata e ho pensato a quando da ragazzina provavo a tenere testa a mio fratello tuffandomi dall’alto come faceva lui. Mi arrampicavo sulla scaletta, salivo sul trampolino e poi restavo lì a guardare giù e non avevo tasche in cui cercare un coraggio che non riuscivo a darmi. Avevo solo il costume che mi faceva sentire esposta in mezzo al guaio in cui mi ero cacciata. Secondo la mia memoria, molte volte sono tornata indietro. Ho fatto spallucce, ho sopportato le prese in giro di mio fratello, ho ridisceso la scaletta e sono rimasta a guardare lui che si tuffava. Ma dovrei chiedergli conferma perché la memoria non sta ferma. Con il passare del tempo, e a seconda di come cambia la relazione con chi è insieme a noi in quel pezzo della nostra vita, scarta di qua e di là, aggiunge un colore, arrotonda uno spigolo o si annuvola. Dunque, sì. Secondo la mia memoria di adesso, sono quasi sempre tornata indietro, ma una volta almeno mi sono tuffata. E ricordo bene il suono della pancia che sbatte sull’acqua. Slap! E il dolore. E poi la risata di mio fratello non appena io riemergevo, e la sua domanda quasi senza punto interrogativo: “Ti sei fatta molto male?”. E la mia risposta, mentre trattenevo un lamento: “No”. E non saprei dirvi perché, è uno dei ricordi più cari di quei mesi estivi della mia infanzia.»

di Natascha Lusenti

Commenti

Etichette

Mostra di più