L’abitudine

L’infelicità è tra le cose cui il genere umano si applica con più impegno e dedizione. Se fossimo stati posti sulla terra da un malvagio creatore al solo scopo di soffrire potremmo senz’altro congratularci con noi stessi per l’entusiasmo col quale assolviamo un simile incarico. Del resto, i motivi per essere inconsolabili abbondano: la fragilità del corpo, la mutevolezza dell’amore, le ipocrisie della società, i compromessi dell’amicizia, gli effetti deleteri della routine. La tenacia dei mali che ci assillano farebbe supporre perciò che l’estinzione della specie sia il momento più atteso da tutti. Gli esseri umani si dedicano all’infelicità perchè rimangono a lungo fermi. La causa principale di questa stasi è l’abitudine e i suoi effetti. L’abitudine è la forma che diamo alla nostra vita ed è anche un modo per rimanere immobili e non accettare più nessuna sfida. Cullati dall’abitudine scivoliamo sulla superficie dell’esistenza. Trasformare il dolore in idee è il contrario dell’abitudine. Si tratta di compiere uno sforzo costante, nel quotidiano. L’abitudine è il contrario dell’arte. 

 (Alain de Botton)

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