Socialità

La socialità si riscontra nel mondo animale in tutti i gradi dell’evoluzione (…), nel regno animale essa è all’origine stessa dell’evoluzione.

Ma via via che si sale nella scala evolutiva, possiamo notare come la socialità divenga sempre più cosciente: essa perde il suo carattere puramente fisico, cessa di essere semplicemente istintiva, e diventa razionale. Nei vertebrati superiori è periodica, ovvero gli animali vi ricorrono per la soddisfazione di un bisogno particolare: la continuazione della specie, le migrazioni, la caccia o la reciproca difesa.

Si produce anche accidentalmente, ad esempio quando alcuni uccelli s’associano contro un predatore o quando alcuni mammiferi, sotto la pressione di circostanze eccezionali, si aggregano per migrare.

In quest’ultimo caso è una vera e propria deroga volontaria ai costumi abituali. L’aggregazione appare qualche volta a due o più gradi: la famiglia dapprima, poi il gruppo, ed infine l’associazione di gruppi abitualmente sparpagliati, ma che si riuniscono in caso di necessità (…).

Questa associazione può prendere anche forme più sofisticate, assicurando maggiore indipendenza all’individuo senza privarlo dei vantaggi della vita sociale.

(P. Kropotkin, da Il Mutuo appoggio, citato in Scienza e Anarchia, ed. Eleuthera)

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