Anche le parole sono nomadi
Pier Paolo Pasolini diceva che, almeno da un punto di vista ipotetico, ci sono cinquantatrè milioni di fascisti in Italia. Gli do perfettamente ragione, perché se una persona, indipendentemente da essere ubriaca o no, arriva a casa, pesta la moglie, picchia il bambino, semplicemente, perché è più nervoso del solito, avendo anche letto quel sociologo Wilhelm Reich, che molti di voi avranno letto. Quindi, spero che qualcuno condivida quel che sto dicendo, che non dico fesserie. Consiglio a tutti di leggerlo. Ci si può rendere conto che il fascismo ha un'origine proprio costituzionalmente individualistica e, quindi, psicologicamente individualistica.
Da qui, si può risalire a un fascismo collettivo. Infatti, questo libro di Wilhelm Reich si chiama "La psicologia di massa del fascismo".
Quando una persona si sente particolarmente frustrata, così da ubriacarsi sconciatamente per riuscire a superare le proprie frustrazioni, e quando c'è una persona che ci fa sentire o ci fa credere più forte di lei e riesce a mettere insieme altre persone frustrate, garantendo loro la possibilità di uscire da questo stato, attraverso un gesto di violenza collettiva, come, per esempio, la guerra o, prima della guerra, le squadracce, si arriva così al fascismo di massa. Si arriva al fascismo mussoliniano, per non parlare del nazismo.
Da: Anche le parole sono nomadi - A cura della Fondazione De André Onlus.
Faber Nostrum
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