Anhar al-Deek

Una gravidanza agli sgoccioli.

La normale ansia del parto si va a sommare all’angoscia di dover partorire dietro le sbarre di una cella sporca e non ventilata. Le forze di occupazione israeliane si rifiutano di rilasciare la detenuta palestinese Anhar al-Deek, una donna di 25 anni al suo nono mese di gravidanza, e sarà costretta, a detta e volere delle forze di oppressione ed occupazione israeliane, a dare alla luce il suo bambino all'interno della detenzione. La ragazza non ha scelta e le viene negato di partorire in ospedale come un normale essere umano circondata dagli affetti più prossimi. Il suo pancione ha già subito vessazioni fisiche e verbali e la creatura verrà al mondo in carcere senza aver commesso alcun reato. Nascerà prigioniero prima ancora di imparare a respirare e la sua prima boccata d’ossigeno saprà di oppressione. Anhar lancia un appello e scrive una lettera dal carcere nella speranza che il mondo impedisca che una vita nasca in queste condizioni inumane. È giusto che il mondo sappia e agisca per liberarli.

Mohammad Sabaaneh disegna quest’opera in solidarietà con Anhar Al-Deek , la ragazza venticinquenne al nono mese di gravidanza rinchiusa nelle carceri israeliane e costretta a dover partorire in condizioni antiigieniche nella cella di un penitenziario israeliano senza che qualcuno possa far valere i suoi diritti.

Keys of Palestine 

Commenti

Etichette

Mostra di più