La chiamata in Correo

Questioni ambientali e sarcasmo rancoroso di una generazione che ha fallito

Ecco, secondo me qui Smargiassi lo dice bene. Tutto il resto è in gran parte noia e tanto tempo libero da occupare.

La chiamata in Correo

Circola sui social la sprezzante lettera di un sedicente giornalista australiano ai ragazzi del Friday for Future, anche nella versione di un padre che si rivolge a sua figlia. Li prendono per i fondelli: fate gli ambientalisti puri ma non sapete rinunciare ai vostri cellulari ecc. ecc.

Vecchia roba. Sarcasmo rancoroso cinico e disilluso di una generazione (la mia) che ha fallito e non ama ammetterlo.

Greta, sia chiaro, è un fenomeno mediatico. Ben costruito. Ma funziona: è uno schema di comunicazione del rischio globale che finalmente ha bucato i media, lo dimostrano reazioni allarmate come questa. Nessun movimento ecologista era riuscito finora a turbare il bla bla bla dell'establishment. Nello schema gandhiano, superato lo stadio "ci ignorano", siamo già al "ci deridono". Ricordo che dopo ci sarà il "ci combattono" e poi il "noi vinciamo"...

E quindi sono partite le operazioni di discredito come questa. A cui si risponde:

1) Criticare una generazione che vive le contraddizioni che le abbiamo trasmesso noi, è ipocrita.

2) Accusare di incoerenza i figli che protestano per una causa giusta pur avendo ereditato le nostre contraddizioni significa preferire figli che siano integralmente e coerentemente str0nz1.

3) Affermare che la questione ambientale si risolve solo con i comportamenti privati virtuosi significa occultare che è un problema politico, di sistema, e di chi ha il potere di condizionarlo.

4) Trovami un adulto che faccia davvero tutte quelle cose che dici tu si dovrebbero fare per essere ambientalisti veri, e che le abbia sempre fatte.

I ragazzi delle piazze, pur con i cellulari e i McDonalds che gli abbiamo fornito già pronti, hanno però intuito una cosa che noi, generazione vecchia rancorosa e fallita, non vogliamo neppure ammettere: che esiste un rischio fatale.

Forse ci aspetta qualche sorpresa. Io conto che questi ragazzi, i migliori tra loro, comprenderanno presto che occorre cambiare un modello di sviluppo planetario. Diamogli tempo, facciamoli crescere e studiare, invece di insegnagli il cinismo del "ma dai, che non ci credi neanche tu".

Metterla in termini di "guarda che dovrai rinunciare al telefonino" è solo un ricatto meschino di chi è terrorizzato dal doverci rinunciare lui. E il "taci tu che sei un privilegiato" nasconde (male) un invito complice a conformarsi al proprio irrinunciabile privilegio. È una chiamata in correo.

"Se non sei un santo non puoi denunciare il peccato" è un buon modo per continuare a peccare senza che nessuno ti rompa le scatole. Possibile che tutto quello che abbiamo da dire a questi ragazzi sia "guarda che anche voi siete str0nz1 come noi"?

Fonte: Michele Smargiassi

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