Miti

«Oggi viviamo nell’età della tecnica. Per garantirsi funzionalità ed efficienza, qualsiasi apparato tecnico mal sopporta quegli “inconvenienti umani” che sono la stanchezza, la depressione, gli amori con il loro corredo di esaltazione e disperazione, la malattia, la maternità e in generale tutti quegli aspetti del mondo della vita che confliggono con la regolarità, l’impersonalità e l’efficienza di un perfetto funzionamento cui è stata assegnata quella deprecabile denominazione che è “professionalità”, sotto la quale ciò che si nasconde è la radicale riduzione dell’uomo alla sua “funzione”. Ad annullare le differenze residue, in cui gli uomini possono reperire un briciolo della loro individualità, provvede la tecnica della comunicazione che, con la radio, la televisione, produce quei comportamenti all’insegna del conformismo per cui, come già avvertiva Nietzsche, “quando tutti vogliono le stesse cose, tutti sono uguali, chi pensa diversamente va da sé in manicomio”»

Umberto Galimberti, “I miti del nostro tempo” Ed. Feltrinelli 2013 

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