L’alienazione

L’alienazione è presente più che mai nelle forme nuove/vecchie di lavoro (Amazon, gig e sharing economy, lavoro uberizzato, estrazione di valore dai dati che lasciamo in rete/social, la fabbrica 4.0, l’ibridazione uomo-macchina, eccetera), ma lo è anche o soprattutto nei crescenti processi di delega alla tecnologia (app-algoritmi-algoritmi predittivi-dopamina per modificare i comportamenti collettivi, eccetera). Perché, dopo avere automatizzato il lavoro fisico, oggi la tecnica ci sta portando alla automatizzazione del pensiero (senza che ce ne rendiamo conto, anzi facendoci felici di poter avere le risposte senza più porci le domande), con tecnologie che si sostituiscono ai processi intellettivi umani, alienando quindi gli uomini dalla propria libertà, dalla riflessione, dall’analisi/comprensione e soprattutto dalla decisione: decisione che un tempo si componeva a sua volta di possibilità (degli uomini di pensare) e di capacità (pensando, si può poi decidere), oggi demandate/delegate appunto alla tecnica. L’alienazione dunque esiste. 

Lelio De Michelis


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