Louise Michel

“Al fondo della mia rivolta contro i potenti trovo, più antico, il ricordo dell'orrore delle torture inflitte alle bestie… e più l'uomo è feroce verso la bestia, più è carponi davanti agli uomini che lo dominano.”

Louise Michel, fu una poetessa, un'insegnante e sopratutto una militante anarchica francese. Fondamentale fu il suo contributo nel corso dell'esperienza della “Comune di Parigi”.

A seguito delle sconfitte militari della Francia contro la Prussia, il 4 settembre 1870 la popolazione della capitale francese era insorta proclamando la Repubblica. Quando però il governo provvisorio tradì le speranze di cambiamento e minacciò il ritorno della monarchia, i parigini si ribellarono e cacciarono Thiers e i suoi ministri. Il 26 marzo nacque la Comune che nel corso della sua breve esistenza varò importanti riforme sociali e politiche. Nel corso di questa esperienza, che terminerà con l'intervento delle truppe governative e il massacro di 20.000 parigini, Louise Michel si distinse per coraggio e forza di volontà. Combatté sulle barricate, medicò i feriti, divise il pane tra i poveri. Ferita, sopravvisse all'occupazione della città, ma quando le autorità minacciarono di rivalersi su sua madre si consegnò. Al processo chiese per se stessa la condanna a morte, assumendosi la responsabilità piena di tutto ciò che aveva fatto. Alla fine fu esiliata in Nuova Caledonia, dove rimase per sette lunghi anni conquistandosi la fiducia e il rispetto dei nativi. Tornata in Francia, fu nuovamente arrestata, condannata e subì anche un'attentato ma nulla la scoraggiò a lottare fino all'ultimo dei suoi giorni, per l'emancipazioni delle classi popolari.

Cannibali e Re

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