L'eccidio di Monte Sole

“PIAZZARONO LA MITRAGLIATRICE ALL’INGRESSO E COMINCIARONO A SPARARE MIRANDO IN BASSO PER COLPIRE I BAMBINI”. IL 29 SETTEMBRE COMINCIA L’ECCIDIO DI MONTE SOLE, LA PIÙ GRAVE STRAGE CRIMINALE NAZIFASCISTA IN ITALIA CON ALMENO 770 MORTI. LA RACCONTIAMO CON DUE TESTIMONIANZE DEI SOPRAVVISSUTI

Quando, alle nove circa, arrivarono le SS e sfondarono la porta e entrarono nella chiesa, capimmo subito che poteva accadere il peggio. (…) Ci fecero uscire dalla chiesa, formando una colonna, e fummo inviati, con le armi puntate ai fianchi, verso il cimitero della frazione, a 200 metri circa di distanza. Il cimitero era recintato e la porta di ferro era chiusa. La sfondarono coi calci dei fucili e ci fecero entrare tutti nel recinto e noi ci addossammo in mucchio contro la cappella. Poi piazzarono la mitragliatrice all’ingresso e cominciarono a sparare, mirando in basso per colpire i bambini, mentre dall’esterno cominciarono a lanciare su di noi decine di bombe a mano. Durò tre quarti d’ora circa e smisero solo quando finì l’ultimo lamento. I bambini, una cinquantina, erano tutti morti, fra le braccia delle loro madri. Alcuni adulti riuscirono incredibilmente a salvarsi, sepolti sotto i morti’ Con queste parole Elide Ruggeri, tra i pochi sopravvissuti alla strage di Monte Sole raccontava uno degli eccidi compiuti dalle SS tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944. I paesi di Marzabotto, Monzuno, Grizzana Morandi e moltissime piccole località fra Setta e Reno subirono uno degli atti più criminali compiuti sul fronte occidentale. In particolare la testimonianza di Elide si riferisce alla strage di Casaglia in cui perse quasi tutta la sua famiglia. Anche suo padre e suo zio furono poi fucilati. “Li buttarono in un burrone e si divertirono a sparare dall’alto, mentre i corpi precipitavano.” Anche Franco Leoni, che allora aveva 5 anni ricorda quel 29 settembre: “la casa e la stalla sono già un inferno, tutto è a fuoco, l’odore acre della carne bruciata entra nelle narici, una mucca muggisce in continuazione per la sofferenza data al fuoco. Bisogna ritornare al rifugio. All’improvviso, il crepitio dei fucili e il sibilare delle pallottole ci sorprende, non c’è riparo sicuro, la corsa finisce subito; la nonna per prima, la mamma colpita al ventre cerca di ripararmi, sento il sangue colarmi dalle ferite, i suoi urli strazianti mi entrano nel cuore e non potrò mai più dimenticarli…" A compiere la strage di Monte Sole un battaglione delle SS, guidato dal maggiore Walter Reder, con la complicità di alcuni fascisti della RSI. Nel complesso, saranno oltre 1000 le vittime dei massacri dell'autunno del 1944 in quell'area geografica. Oggi sul cimitero di Casaglia è presente una lapide in ricordo dell'eccidio con questa scritta. «La nostra pietà per loro significhi che tutti gli uomini e le donne sappiano vigilare perché mai più il nazifascismo risorga. »

Cannibali e Re Cronache Ribelli

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