Seconda guerra mondiale

IL PRIMO SETTEMBRE DEL 1939 INIZIAVA LA SECONDA GUERRA MONDIALE. RICORDIAMO WILM HOSENFELD, IL SOLDATO TEDESCO DIVENUTO GIUSTO TRA LE NAZIONI 

All’inizio del secondo dopoguerra una donna tedesca si vedeva recapitare una lettera da parte del marito, ufficiale della Wehrmacht prigioniero in Unione Sovietica; quella lettera conteneva un elenco di nomi, nomi di ebrei polacchi. Ciascuno di quei nomi corrispondeva ad una storia, ad una vita, e in ognuna di quelle vite era entrato Wilm Hosenfeld, ufficiale dell’esercito tedesco, per salvarle. Arruolato già nella prima guerra mondiale, Wilm, che nella vita civile era un insegnante, venne reclutato dalla Wehrmacht dopo la salita al potere di Hitler. Non gli ci volle molto però, per allontanarsi idealmente dalle politiche del partito nazista, non condividendone i metodi, e soprattutto esprimendo dubbi sulla lotta cieca e incontrovertibile nei confronti degli ebrei. Era di stanza in Polonia durante la Seconda guerra mondiale, e qui la sua fede cattolica e le sue convinzioni morali lo tormentavano rispetto a ciò che l’esercito del quale portava la divisa stava facendo; nel suo diario scriveva con crudo realismo di sentirsi colpevole quanto tutti i nazisti, e di non meritare il perdono per ciò che stava accadendo. Questo non gli impedì però di impegnarsi per sottrarre alcune vite allo sterminio dei campi di concentramento. Tra queste ci fu anche quella del pianista Wladyslav Szpilman, i cui scritti successivi alla guerra hanno permesso di identificare Wilm Hosenfeld come il salvatore di molti ebrei polacchi. Catturato dai sovietici verso la fine della guerra, fu portato, per ironia della sorte, in un campo di prigionia dove, nonostante i tentativi di chi lo aveva conosciuto per quello che era, subì le torture e le privazioni che aveva evitato a molti; morì nel 1952, probabilmente per danni subiti proprio a causa dei lavori forzati a cui era condannato. Il suo ricordo non si è però spento con la sua morte, come accade a chi compie gesti coraggiosi ed eroici, e grazie all'impegno di chi avrebbe voluto salvarlo quando era in vita, dal 2008 il suo nome campeggia tra gli altri Giusti tra le Nazioni, quasi a ricordarci che prima delle divise, prima delle nazionalità, prima di tutto questo, come scriveva lo stesso Wilm sul suo diario, il più grande ideale sulla terra è l’amore fra gli esseri umani.

Cannibali e Re

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