Cos'è l'antispecismo?

Lo spiega perfettamente la mia amatissima Louise Michel ben prima che il termine venisse coniato.

« – Ah, gli esseri inferiori, ecco il pretesto d'ogni dominazione!… Inferiori perché? Perché altri più violenti, o più astuti, riuscirono ad assoggettarli o ad ucciderli?… «O non sono invece inferiori di senso morale quelli che formano la felicità propria sulla infelicità altrui divorando, sfruttando, asservendo?… Voi mi risponderete con la dura legge di selezione, col trionfo del più adatto, con l'impero del più forte. Ma io conosco un'altra legge, che non è di oppressione né di morte – ma di libertà e di vita: quella della solidarietà… Voi vi deliziate degli uccellini allo spiedo, ed io preferisco il trillo del cardellino, che canta là, su quell'albero, a tutte le orazioni di voi avvocati… Diversi sì, inferiori no…» « – Ma tra l'umanità, e le altre specie zoologiche…» azzardai io. « – Ebbene – incalzò l'ardente vegliarda – è appunto perché l'umanità volle calpestare gli altri esseri, che voi chiamate inferiori, che essa si trovò esercitata ad inferocire e a dilaniar sé stessa. Le razze inferiori, le classi inferiori, il sesso inferiore, che per dileggio chiamate gentile – ecco la stessa classificazione trasportata dal campo animale a quello umano… Ma la lotta, direte, fu la condizione d'ogni progresso… Sì, ma io non amo la lotta per la lotta; la voglio solo perché da essa scaturisca invece dell'antagonismo la fratellanza di tutti gli esseri…»

(Tratto dall'introduzione di Pietro Gori de La Comune scritta da Louise Michel.)

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