Ecologia dei sentimenti

Non so dove mettere i tanti rifiuti i “NO” quelli secchi ne ho dati,
ne ho avuti ma i “forse” a smaltirli si fa complicata la falsa speranza:
nell’indifferenziata. le bottiglie di rabbia, i flaconi di bile,
la faccia posticcia di chi è pavido e vile le rose di nylon che non fioriranno:
la plastica è il posto dove se ne vanno. Li butto nel vetro i sogni che ho infranto?
i mille frammenti a seguire lo schianto oppure nell’umido,
il buonsenso risponde a infrangersi è il vetro, ma anche le onde.
E vanno in frantumi ad ogni scogliera li incolla la schiuma,
il mare li avvera così si riformano i sogni ogni giorno un eterno riciclo,
l’eterno ritorno. Invece le lettere? Nella carta, mi pare io non ci credevo,
ma l’amore va a male le ho scritte pensando non c’è una scadenza
ho un plico di posta rimasto in giacenza. Il destinatario le rimanda al mittente
se manca chi legge non servono a niente? E invece le tengo,
mi ci incarto il futuro il passato è passato e io non l’abiuro.
I giudizi pesanti nel mio armadio ammassati via nel cassonetto degli abiti usati
ci butto il maglione che avevi scordato c’ho pulito anche il cesso,
ma t’ho perdonato. Rassetto le stanze di questa mia vita per qualcosa di nuovo,
dell’aria pulita e butto i rapporti scaduti e scadenti.
È l’ecologia, dei miei sentimenti.

 Enrica Tesio

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