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Siamo soliti squalificare come “utopica” ogni forma di progettualità non sufficientemente asservita alla forza di un principio di realtà tanto perentorio quanto sospetto e indagato. E se “utopia” fosse invece il nome di uno spazio di pensiero e di un margine di gioco che di volta in volta è stato necessario creare tra le maglie dei testi e dei sistemi di pensiero per consentirsi di progettare la realtà di nuovi principi?

 Fredric Jameson - Il desiderio chiamato utopia

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