Pompei scopre la stanza di una famiglia di schiavi ben conservata
La stanza aveva una piccola finestra in alto e mancava di decorazioni alle pareti. Il ritrovamento è avvenuto nell'area del comune di Civita Giuliana, situato a nord di Pompei e che ha già portato alla luce nei mesi scorsi altri ritrovamenti, come un carro cerimoniale quasi intatto o una stalla con i resti di tre cavalli.
Questa modesta stanza, in cui si possono vedere resti di vasi e altri oggetti, e ritrovati “in uno stato di conservazione eccezionale”, arricchirà “ancora di più la conoscenza della vita quotidiana degli antichi pompeiani” e specificamente di una parte del società, del cui stile di vita si sa poco, ha affermato in una nota il ministro della Cultura Dario Franceschini.
Tre brandine di legno e una cassapanca, anch'essa in legno, sono state ritrovate con oggetti metallici e tessuti che gli archeologi ritengono possano far parte di finimenti per cavalli. Due letti sono lunghi circa 1,70 metri, mentre l'altro è solo di 1,40 metri, quindi gli esperti deducono che potrebbe essere un bambino. Al di sotto erano custoditi oggetti personali, come anfore portaoggetti, brocche in ceramica e vaso da notte.
“Oltre a fungere da camera da letto per un gruppo di schiavi, forse una piccola famiglia come suggerirebbe la culla a misura di bambino, l'ambiente fungeva da ripostiglio, come testimoniano otto anfore raggruppate negli angoli lasciati liberi per questo scopo” ha spiegato il ministero italiano.
Civita Giuliana, che dal 2017 conta archeologi sul territorio. Per anni è stata oggetto di sistematico saccheggio e parte del patrimonio archeologico è andato perduto a causa delle gallerie scavate dai tombaroli che hanno causato un danno complessivo stimato in quasi 2 milioni di euro in tutta la cittadina, secondo i calcoli del ministero italiano.
El Pais
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