Xylella, arrivano i cani antibatterio che la scovano

I cani possono salvare gli ulivi, individuando il batterio mortale della Xylella anche prima che manifesti i suoi effetti e che si propaghi ad un’altra pianta.

La prima squadra cinofila anti Xylella con cani specializzati nell'individuazione precoce del batterio attraverso l'olfatto è stata formata a Fasano (Brindisi) dove questa epidemia sta flagellando gli uliveti e dove sono entrati in azione i primi cani addestrati per individuare l'insidiosa malattia delle coltivazioni della zona.

I cani sono stati addestrati con una particolare formazione e sono capaci di identificare piante infette da Xylella ancor prima della comparsa di sintomi riconoscibili. Saranno messi in servizio per effettuare i controlli all'interno dei vivai e dei punti di entrata delle importazioni di piante dall'estero. Il livello di accuratezza della loro diagnosi ha una accuratezza del 100% ed hanno dimostrato di essere in grado di identificare senza errore il microrganismo patogeno individuando il suo odore specifico.

La Xylella è in grado di indurre pesantissime alterazioni, spesso letali, alla pianta che colpisce ed è nota per la sua estrema capacità di diffondersi attraverso un gran numero di piante ospiti, a volte senza indurre manifestazioni patologiche e in maniera molto lenta e invisibile. Per queste sue caratteristiche è in grado di arrecare i gravi danni a molte coltivazioni agricole. Il progetto degli Xylella Detection Dogs è il frutto della collaborazione fra l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (Enci), Unaprol, Coldiretti e CNR-IPSP (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante).

____________

Fonte: Ansa 

Commenti

Etichette

Mostra di più