I nuovi patrimoni dell'umanità

A dicembre, come da tradizione, si è riunito il comitato dell’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, per valutare le proposte avanzate dagli Stati firmatari della Convenzione del 2003 sulla Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale e approvare i beni e i luoghi da proteggere per l’umanità.

Anche quest’anno la lista dei nuovi ingressi è lunga e variegata: dalla Rumba congolese, alla ricerca e raccolta del tartufo in Italia, dalla Durga Puja in India (festival hindu), alla Fiesta Grande de Tarija (Bolivia), così come la gustosa soup joumon haitiana o la melodia Falak del Tajikistan. Per alcuni Paesi si è trattata della prima volta che l’UNESCO ne accetta le proposte: è il caso di Micronesia, Montenegro, Repubblica Democratica del Congo, Danimarca, Seychelles, Timor Est, Islanda e Haiti.

Quest’anno anche l’approvazione di due domande presentate da un ampio consorzio di Paesi uniti da patrimoni che li accomunano: la prima è la calligrafia araba, nata per “trasmettere armonia, grazia e bellezza”, candidata da Arabia Saudita, Algeria, Bahrain, Egitto, Iraq, Giordania, Kuwait, Libano, Mauritania, Marocco, Oman, Palestina, Sudan, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Yemen. La seconda, invece, è la falconeria, arte millenaria, proposta da Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Kazakistan, Corea del Sud, Kirghizistan, Mongolia, Marocco, Paesi Bassi, Pakistan, Polonia, Portogallo, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Slovacchia, Spagna e Siria.

________________

Fonte: Unesco

Commenti

Etichette

Mostra di più