Veggenti Ermippo

Veggenti Ermippo narra anche un altro episodio della vita di Pitagora. Scrive infatti che come giunse in Italia si costruì una sorta di piccola camera sotterranea e ordinò alla madre di scrivere su una tavoletta gli avvenimenti, non senza le opportune indicazioni temporali, e poi di inviargliela lì giù fin quando non avesse fatto ritorno; cosa che la madre fece. Dopo qualche tempo Pitagora ritornò alla luce, smagrito e ridotto pelle e ossa; recatosi all'assemblea pubblica, affermò di essere tornato dall'Ade e per di più lesse loro l'elenco degli avvenimenti verificatisi nel frattempo. Allora i cittadini, colpiti dalle sue parole, davano in pianti e lamenti, credendo che Pitagora fosse una divinità, tanto che gli affidarono le donne affinché apprendessero qualcosa dei suoi insegnamenti. E queste furono chiamate Pitagoriche. 

Così dunque Ermippo.  Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei più celebri filosofi, Libro 8 Pitagora, III sec. d.C.   6 note


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