Bukowski

Poeta e scrittore statunitense di origine tedesca. Vissuto in America dall'età di tre anni, pubblica il suo primo racconto quand'è ancora molto giovane, ma rimarrà a lungo nell’ombra, dopo quella prima prova, svolgendo nel frattempo mille lavori per sopravvivere, e conducendo una vita disordinata e drammatica. I suoi racconti, così come d'altra parte anche romanzi e poesie, muovono quasi sempre da uno spunto autobiografico. La vita di Bukowski è stata segnata dall'alcolismo, da una grande promiscuità sessuale (che nei suoi libri è descritta realisticamente e senza eufemismi) e da molte difficoltà relazionali con le donne e gli uomini con i quali ha a che fare. La corrente letteraria a cui spesso viene associato è quella del cosiddetto realismo sporco, ma è forse corretto dire che Bukowski è un autore sui generis, e anzi decisamente refrattario a farsi inserire d'ufficio in una qualsiasi scuola o corrente. Negli anni Settanta conosce finalmente un grande successo commerciale, specialmente in Europa, continente nel quale diverrà oggetto di un culto tenace e trasversale. Viene spesso apprezzato - forse a torto - come l’esponente più autentico e originale di quella vena letteraria inaugurata da Henry Miller e proseguita dalla cultura beat, ma quel che è certo è che i suoi numerosi aficionados apprezzano nella sua scrittura la sincerità e l'insofferenza verso le soffocanti costruzioni della vita borghese. Tra i suoi libri ricordiamo Taccuino di un vecchio sporcaccione (1969); Storie di ordinaria follia e Compagno di sbronze (1972); Donne (1978); Shakespeare non l’avrebbe mai fatto (1979); Panino al prosciutto (1982); Musica per organi caldi (1983), Pulp (1994). All'epica e alla retorica dell'American way of life, Bukowski ha saputo opporre un vitale elogio del sesso, un penchant pericoloso ma mai dissimulato per l’alcool, e la capacità di raccontare con lingua diretta, franca e priva di orpelli la disumanizzazione indotta dalla vita nelle metropoli.

 (Fonte: ibs.it)


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