IL PRIMO TRAPIANTO DI INTESTINO DA DECEDUTO AL MONDO
Trattandosi di un trapianto che finora si svolgeva soltanto da donatori viventi, il 30% dei candidati al trapianto di intestino decedeva in lista d’attesa. La tecnica asistolica (cioè da un donatore non più vivente) non era stata precedentemente utilizzata per l’intestino perché non si pensava non fosse possibile. “È il primo trapianto di intestino da donatore di asistolia effettuato in Spagna e nel mondo. Stiamo davvero parlando di una pietra miliare, un intervento assolutamente pionieristico” ha dichiarato Beatriz Dominguez Gil, direttrice dell’Organizzazione nazionale spagnola dei trapianti.
La scoperta di poter effettuare trapianti di questo tipo da pazienti deceduti è stata definita una scoperta che apre la strada a una serie di donazioni molto più grande a cui possono attingere i chirurghi, dando nuova speranza a diverse patologie gravi per cui non esistono terapie. Il trapianto di intestino è uno dei più rari a causa del bassissimo numero di donatori viventi ma sta diventando sempre più prevalente come opzione terapeutica grazie alle nuove tecniche e a farmaci innovativi. Questo traguardo è stato possibile grazie alla scoperta dei farmaci immunosoppressori che hanno innescato una rivoluzione nel mondo dei trapianti, prima soggetto ad altissime recidive a causa dei rigetti di organo
La Spagna è leader mondiale nella donazione di organi, con 5.000 trapianti nell’ultimo anno ed un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente e le donazioni in asistolia aumentate del 32%.
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Fonte: Hospital Universitario La Paz; RTVE Espana
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