Le regole del gioco

Oswald Spengler, l'autore del Tramonto dell'Occidente, prevede che la disintegrazione delle regole porterà al cesarismo: cioè a dittature in cui uomini spregiudicati, indifferenti a qualsiasi norma, conquistano il potere con la violenza. Qualcuno dice che qualche traccia di cesarismo, nel nostro tipo di democrazia imperfetta, esiste già. Certo, gli uomini spregiudicati non mancano. Ho vissuto, quando ero ragazzo, un esperimento di cesarismo modesto, piuttosto casalingo: quello del fascismo. Ricordo un tema, scritto quando avevo quindici o sedici anni. Vi affermai che Mussolini adottava in Italia una certa forma di governo, una certa ideologia, ma avrebbe potuto adottare forme di governo e ideologie diverse, pur di raggiungere i propri obiettivi. Gli esaminatori ridacchiarono, e mi dissero che forse avevo esagerato. Sono contento di avere individuato, già allora, un tratto essenziale della politica moderna. Jefferson tornava in Virginia, Disraeli si ritirava a scrivere libri, quando le loro idee non prevalevano nel giuoco politico, e quando coloro che perseguivano idee diverse avevano la meglio. Mussolini era disposto invece ad abbracciare qualsiasi ideologia pur di non ritirarsi, pur di conquistare un potere sempre più vasto. Non c'è nessuno sulla scena, oggi, che ve lo rammenta? Se voi voleste far politica onesta, fareste poca strada. Gli uomini politici onesti, nell'Italia di oggi, riescono tutt'al più a salvarsi l'anima; ma non salvano il paese. Sono contento, ve lo ripeto, che non abbiate queste ambizioni, che scegliate altri giuochi. 

Piero Ottone, Le regole del gioco: piccola filosofia ad uso personale, Milano, Longanesi, 1984; pp. 63-64.


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