Società

La società non vede o non vuole vedere la violenza del sistema, semmai la ammira e la considera pure amica, perché così le è stato insegnato a scuola, luogo eccellente di coercizione e di violenza inaudita istituzionale. La società va… “descolarizzata” (scriveva il sommo Ivan Illich), il che non significa affatto ridurre ad ignoranza le persone, tutt'altro. Significa liberarle da un meccanismo infernale che uniforma e condiziona il pensiero secondo una dottrina calata dall'alto, liberarle dall'atroce addestramento alla competizione e all'obbedienza, liberarle dall'obbligo di studio che spegne ogni desiderio, ogni curiosità e gioia di apprendere, di conoscere, significa liberarle dal sistema carcerario-militare che controlla, vieta, indirizza, inquadra, classifica, giudica, inquisisce, premia e punisce (ricatta) preziosi esseri innocenti, unicità straordinarie considerate a priori idiote, incapaci, animali da addestrare per la produzione di schiavi sociali dediti al consumo e alla catena mercantile. Significa anche liberarle dalla falsa convinzione che la scuola, quella tradizionale e autoritaria (non importa se privata o statale, non esiste differenza strutturale e di metodo), sia il luogo dove il pensiero critico si sviluppa, mentre in realtà lo uccide, omologandolo, e preparando le masse sia alla perpetuazione dell'esistente, sia alla condanna di quanti smascherano la violenza del sistema, scardinano le convinzioni, e propongono modelli di vita alternativi al consueto. Cosa ne sappiamo della violenza? Di come essa si genera? Di quali fattori culturali, la violenza si nutre? Ci hanno forse insegnato, a scuola, la genesi della violenza? Ci hanno mai insegnato, a scuola, i settori nascosti che dànno origine alla violenza? Cosa ha scritto Erich Fromm a tal proposito? Cosa ha scritto Galtung sulla violenza, lui, che la violenza l'ha studiata a fondo, per anni e anni, in tutte le sue componenti?  Qualcuno ha mai sentito parlare di Galtung in tv o a scuola? E quanti tipi di violenza esistono? Come mai l'espressione di un certo tipo di violenza (quella dannosa) si accentua a dismisura nei sistemi statali, centralizzati, burocratizzati, gerarchici, mentre è attenuata o pressoché inesistente in altre organizzazioni sociali, guardacaso orizzontali o anarchiche? Perché le masse sono disposte a tollerare e persino a difendere la violenza del sistema? E soprattutto, perché i sudditi, i deleganti, i moralizzati, i gesucristizzati, i giudicanti usano violenza (ça và sans dire, anche l'indifferenza è violenza) nei confronti di quanti sanno rispondere a tutte queste domande? E poi le ipotesi, d'io porco.  Le ipotesi… belin, non le sopporto più. Basta! Non si fa altro che dare “spiegazioni” sulla base di ipotesi e di pregiudizi. E anche questa è violenza, del tipo più dannoso. 


Commenti

Etichette

Mostra di più