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I due libri più rivoluzionari che ho letto sulla scuola sono usciti rispettivamente nel 1957 e nel 1971. Dal primo, “Scuola sotto inchiesta” di Guido Calogero: “Inviare una circolare ai presidi disponendo che essi dimostrino particolare favore per tutti quei professori che prontamente brucino o strappino o seppelliscano o comunque facciano sparire ogni forma di documentazione cartacea del profitto degli studenti in quanto risultante da interrogazioni quotidiane (e cioè non solo il tradizionale e pestifero «registro», ma persino ogni altro quaderno o taccuino che clandestinamente tentasse di sostituirlo)”. Dal secondo, “Descolarizzare la società” di Ivan Illich: “il dare a tutti eguali possibilità d'istruzione è un obiettivo auspicabile e raggiungibile, ma identificare questo obiettivo nella scolarizzazione obbligatoria è come confondere la salvezza eterna con la chiesa”.  

Matteo Marchesini


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