George Orwell

Sono un mostro. Uno che nasconde la propria personalità. Che nasconde se stesso agli occhi del mondo. Specie il mondo più vicino, fatto di persone care e amici. No amici no, non ne ho a dire il vero. Nessuno conosce chi sono realmente e quando io stesso penso cosa sono diventato, mi spavento. Un alieno ma più simile ad Alien che a ET. Un Alien perennemente in incubazione che non diventerà mai l'assassino supremo della fantascienza ma che la morte la tiene celata dentro, sempre pronta ad esplodere anche se non esplode mai. Però è lì, dentro una mente aliena. Mi camuffo da quello che non sono. Lascio che tutti vedano quello che io voglio che vedano. Un decerebrato. Un errore biologico. Un'intelligenza inferiore. Nessun pensiero alto. Devono pensare, essere certi che io sia così, stupido e inutile. Quello che quando parla non viene mai ascoltato, sia perché parla a bassa voce che per le idiozie che espone. Resto nascosto dietro un paravento di ipocrisia, insensibilità e noia. Mi piacciono le cose inutili. Tutto quello che è sbagliato per me è giusto, anzi perfetto. Un tempo non guardavo nemmeno ai soldi, soldi che non ho mai avuto. Ma ora quelli che ho li tengo stretti perché anche la grettezza è diventata parte di me. Sono la maschera dietro la maschera che sta dietro la maschera che nasconde un falso io. Anzi, molti noi fasulli, brutte copie dell'originale cattivo e malefico. Un mostro vittimista sempre pronto ad assolversi da quel male che ha dentro. Un mostro che è inutile chiamare fratello mio, amico mio. Un mostro che una volta, sbagliando, chiamavi amore mio. Nessun sentimento, nessuna coscienza. Solo paura della punizione certa e definitiva. Paura di scontare i propri errori. Di confessare la propria natura. Di diventare normale. Che non si prende cura di sé stesso perché non vuole farlo per altri. Dolore e poco tempo sono tutto quello che gli rimane. Capace di rovinare tutto con una parola. Con uno sguardo. Un cenno. Uno che non dorme mai anche quando potrebbe. Che non fa nulla di buono per sé stesso. Uno che vegeta da anni. Un orco in attesa del buio. 

 Gianni So - La feat. George Orwell - 1985

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