Kinski

Aguirre furore di Dio (1972) Werner Herzog Quando infine arrivai quassù c'era nebbia fitta. Tutto era avvolto dalle nuvole e pioveva a dirotto. Si vedeva al massimo a 30 metri. La montagna dietro era nascosta dalle nubi, non si vedevano nient'altro che nuvole grigie. E regnava un caos indescrivibile. E a questo si aggiunse il grosso problema con Kinski che era di duplice natura: da una parte Kinski si rese conto di essere solo un puntino nel paesaggio e non il centro dell'azione. Lui voleva essere ripreso in primo piano, con il volto truce, mentre conduceva l'intero esercito. Tentai di fargli capire che lui non era il condottiero di questa missione, che era Gonzalo Pizarro. E fu molto difficile perché Kinski non era il centro dell'attenzione in quella scena. Il secondo problema era che il nostro concetto di paesaggio era profondamente diverso. Lui voleva vedere tutto il Machu Picchu, compresa la cima, così come avrebbero fatto a Hollywood, un bel paesaggio, uno sfondo che viene sfruttato per la scena. Anche la pubblicità lavora così, le cartoline sono così. Io però, volevo solo un determinato taglio del paesaggio, in cui fossero visibili tutto il dramma, la passione, il pathos. E lui questo non lo capiva, ma per me era fondamentale, doveva essere così. Un paesaggio con caratteristiche quasi umane. Kinski arrivò ad affermare la banalità che il volto umano fosse l'unico paesaggio affascinante sulla Terra. Allora lo tolsi da quell'inquadratura. Avevo la sensazione che senza volto sarebbe rimasta a lungo nella memoria dello spettatore. E Kinski si mise a urlare che ero diventato un megalomane. Io gli risposi: "Bene, ora siamo in due". Alla fine, verso le 11 del mattino, il cielo si aprì, e a destra, come per miracolo, le nuvole rimasero ferme, a sinistra si aprirono e la fila di gente arrivò quaggiù. E mentre giravamo, ebbi la strana e profonda sensazione che io e questo film fossimo benedetti da Dio e che io stessi vedendo qualcosa di speciale, che non avrei mai più rivisto. 

 Werner Herzog (tratto da Kinski, il mio nemico più caro - 1999)

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