Appunti sul pregiudizio

La convinzione che esista una e una sola risposta vera alle questioni centrali che hanno tormentato l’umanità, e che noi la possediamo (o la possiede il Capo), porta la responsabilità degli oceani di sangue, da cui però non è nato alcun Regno dell’Amore – né lo poteva: esistono molte maniere di vivere, di credere, di comportarsi, e la semplice conoscenza fornita dalla storia, dall’antropologia, dalla letteratura, dall’arte, dal diritto chiarisce che le differenze delle culture e dei caratteri sono altrettanto profonde delle somiglianze (ciò che fa umani gli uomini), e che tale ricca varietà non ci rende affatto più poveri: la sua conoscenza apre le finestre della mente (e dell’anima) e rende gli esseri umani più saggi, più attraenti e più civili, mentre la sua assenza genera il pregiudizio irrazionale, gli odi, l’orribile sterminio degli eretici e di quanti sono diversi; se le due guerre mondiali, più i genocidi di Hitler, non ci hanno insegnato questo, vuol dire che siamo incurabili. "

Isaiah Berlin, Appunti sul pregiudizio [1981], Traduzione di Giovanni Ferrara degli Uberti, Adelphiana, 28 gennaio 2002.

NOTA: Gli appunti provengono da una lettera indirizzata ad un amico che il giorno seguente avrebbe dovuto tenere una conferenza sul tema del pregiudizio.


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