Come Controllare le Masse, Prima Parte #1

Come si possono controllare le masse nei sistemi moderni chiamati “democratici”, dove i cittadini possono esprimersi liberamente con il voto?
Molti sanno che la televisione influenza le persone, ma quanti sanno in che modo lo fa? Spesso sento dire “La televisione in Italia è spazzatura”, oppure “gli italiani sono dei superficiali”, ma cosa c’è dietro? Conosciamo il reale significato di ciò che ci viene proposto?

Ho notato la scarsissima conoscenza da parte della gente comune sulle specifiche tecniche di persuasione delle masse, voglio quindi lasciare il mio contributo con questo articolo, frutto di uno studio costante di più di dieci anni. Le fonti sono prevalentemente testi universitari più o meno comuni di Sociologia, Psicologia, Marketing e Statistica. Descriverò, in più post divisi per argomento, un sistema di tecniche volte a ottenere il controllo sulle masse e alla determinazione di un regime democratico. Laddove ci sia un regime più o meno totalitario in un sistema democratico si applicano le tecniche spiegate.

Vorrei precisare che queste tecniche non hanno nessuna connotazione ideologica, i principi di base sono infatti stati utilizzati da ogni tipo di regime dalle epoche più lontane ai giorni d’oggi, dal totalitarismo sovietico a quello della Germania nazionalsocialista, fino a trovare dinamiche simili in molte aziende attuali, o anche in gruppi settari religiosi.

“In un sistema totalitario, a differenza di quanto si può comunemente pensare, il potere non viene detenuto esclusivamente con la violenza, ma è frutto di una reciproca contrattazione tra il capo e le masse dominate.” - Gustav Le Bon

Nessun controllo delle masse è mai stato possibile senza un canale di comunicazione diffuso dal leader al gruppo, e nessun canale si presta meglio per manipolare i grandi gruppi come lo è quello televisivo, specialmente per periodi di tempo prolungati. Radio, giornali o la rete, sono impatto secondario sulla psiche delle masse.
Infatti, come scriveva lo psicologo francese Gustav Le Bon sul suo classico “Psicologia delle Folle”, il comportamento della massa è guidato dall’istinto e dall’emotività piuttosto che dalla logica e dalla ragione. La folla agisce sulla base dei sentimenti più primitivi, quelli che dal punto di vista dell’evoluzione costituiscono le prime tappe dello sviluppo dell’umanità, come la paura, la rabbia, l’esaltazione, l’appartenenza ad un gruppo, istinti molto semplici da controllare e manipolare, mentre in questi raggruppamenti ciò che va smarrita è la più grande conquista degli uomini moderni, ovvero la razionalità e l’uso delle superiori capacità intellettive. (Continua)

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