Ripresa

Le candele spente sono lì dove le abbiamo lasciate, e accanto a loro c’è il libro interrotto a metà che stavamo studiando, o il fiore che al ballo indossavamo all’occhiello, o la lettera che abbiamo avuto paura di leggere, o che abbiamo letto troppo spesso.

Niente ci sembra cambiato. Dalle ombre irreali della notte fa ritorno la vita reale che conoscevamo. Dobbiamo riprenderla da dove l’abbiamo lasciata, e cala su di noi la terribile percezione della necessità che costringe l’energia a fluire nello stesso monotono corso di abitudini stereotipate, o anche il folle desiderio, forse, che le nostre palpebre si sollevino un mattino su di un mondo che nell’oscurità si è del tutto rinnovato per il nostro piacere, un mondo in cui le cose abbiano forme e colori nuovi, siano cambiate o abbiano altri segreti, un mondo in cui il passato abbia poco o nessun posto, o sopravviva, in ogni caso, in forme ignara di obbligo o rimpianto, poiché perfino il ricordo della gioia ha la sua amarezza, e le memorie del piacere la loro sofferenza.

Oscar Wilde

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