La regina
Si sentiva dalla posizione del suo corpo, dal modo in cui il culo era appoggiato alla sedia, che ogni cosa era pronta per l’amore. I suoi seni quasi toccavano il tavolo con la loro pienezza. Se rideva, era il riso sensuale di una donna che aveva avuto il proprio piacere, il riso di un corpo che si piaceva attraverso ogni poro, ogni cellula, carezzato da tutto il mondo. Gli uomini la seguivano prima di avere visto il suo viso. Era come se si lasciasse dietro un profumo animale. Strano l’effetto che può fare a un uomo vedere un vero animale sessuale che gli cammina davanti. Le donne sfrontatamente sessuali, con l’utero dipinto in faccia, che provocano nell’uomo il desiderio di penetrarle immediatamente; le donne per cui i vestiti sono solo il mezzo per mettere più in evidenza certe parti del corpo, come le donne che si mettono le crinoline per evidenziare le chiappe, e le donne che indossano corsetti per spingere i seni fuori dai vestiti; le donne che ci gettano il loro sesso in faccia, dai capelli, dagli occhi, dal naso, dalla bocca, da tutto il corpo sono queste le donne che amo. Le altre… bisogna cercare l’animale in loro. Lo hanno attenuato, mascherato, profumato, per avere l’odore di qualcosa d’altro – di cosa? Di angeli?
Anaïs Nin
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