Ancora

E allora mi chiedo chi sono. E nudo senza specchi, cerco nell’anima, fragile anima, una radice. E trovo dei rami innesti del tempo, di semi caduti portati dal vento, e altri lasciati da mille viandanti, che riparo, sventura o gioia nel tronco han trovato. E mi chiedo che sono. E trovo frutti acerbi e maturi alcuni succosi, altri secchi e insapori. E sento profumi di aghi di bosco, di sale e di sole, e terra e aroma di vino, di pioggia il sentore. E nudo mi chiedo chi sono. E cerco le forme ancestrali di cellule senza colori, forgiate da vita ed umori, caleidoscopi di brandelli di cuore. E ancora non capisco chi sono. Si muove il respiro, che tacito ascolta. Rimette i vestiti l’anima mia, riprende la via.

Almina Madau

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