Libro rosso

Se parlo dello spirito di questo tempo, devo dire: Nessuno e nulla possono giustificare quello che devo annunciarvi. Qualsiasi giustificazione mi è superflua, perché non ho scelta, ma devo farlo. Ho imparato che, oltre allo spirito di questo tempo, è all’opera anche un altro spirito, e cioè quello che governa la profondità di ogni presente. Lo spirito di questo tempo vorrebbe sentire di cose utili e che valgono. Anch’io la pensavo in questo modo e la mia parte umana continua pur sempre a pensarla così. Ma quell’altro spirito mi costringe comunque a parlare, al di là di ogni giustificazione, utilità e senso. Ricolmo di umana fierezza e accecato dallo spirito presuntuoso di questo tempo, a lungo ho cercato di tenere lontano da me quell’altro spirito. ma non consideravo che lo spirito del profondo, da tempo immemorabile e per ogni avvenire, possiede un potere più grande dello spirito di questo tempo, che muta con le generazioni. Lo spirito del profondo ha sottomesso al potere del giudizio ogni fierezza ed ogni arroganza. Mi ha tolto la fede nella scienza, mi ha privato dal piacere di spiegare le cose e di classificarle e ha fatto spegnere in me la dedizione agli ideali di questo tempo. Mi ha costretto a calarmi nelle cose ultime e più semplici. Lo spirito del profondo mi ha tolto la ragione di tutte le mie conoscenze, per porle al servizio dell’inesplicabile e del paradossale. Mi ha privato del linguaggio e della scrittura per tutto ciò che non stava al servizio di quest’unica cosa, ossia dell’intima fusione di senso e controsenso che produce il senso superiore.
Il senso superiore è tuttavia il sentiero, la via, il ponte verso ciò che ha da venire. Questo è il Dio che deve ancora venire. Non è il Dio stesso che verrà, bensì la sua immagine, che appare nel senso superiore.

Carl Gustav Jung, dal Libro rosso

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