Cantare fino alla fine

Addio, ma con me sarai, verrai dentro una goccia di sangue che circolerà nelle mie vene, o fuori, bacio che mi brucia il volto o cinturone di fuoco nella mia cintola.
Dolce mia, accogli il grande amore che uscì dalla mia vita e che in te non trovava territorio come l’esploratore sperduto nell’isola del pane e del miele.
Io ti trovai dopo la tormenta, la pioggia lavò l’aria e nell’acqua i tuoi dolci piedi brillarono come pesci.
Adorata, vado alle mie battaglie.
Graffierò la terra per farti una grotta e lì il tuo Capitano t’attenderà con fiori nel letto.
Non pensar più mai dolcezza, al tormento che passò tra di noi come un fulmine di fosforo lasciandoci forse la sua bruciatura.
Venne anche la pace, perché torno a lottare alla mia terra, e poiché ho il cuore completo con la parte di sangue che mi desti per sempre, e poiché reco le mani piene del tuo essere nudo, guardami, guardami, guardami per il mare, che vado raggiante, guardami per la notte che navigo, e mare e notte sono gli occhi tuoi.
Non sono uscito da te quando m’allontano.
[…]
Amore, quando ti diranno che t’ho dimenticata, e anche se sarò io a dirlo, quando io te lo dirò, non credermi: chi e come potrebbe reciderti dal mio petto, e chi raccoglierebbe il mio sangue quando verso di te m’andassi dissanguando?
Ma neppure posso dimenticare il mio popolo, vado a lottare in ogni strada, dietro ogni pietra.
Anche il tuo amore m’aiuta: è un fiore chiuso che ogni volta mi empie del suo aroma e che s’apre d’improvviso dentro di me come una grande stella.
Amore mio è notte.
L’acqua nera, il mondo addormentato mi circondano.
Poi verrà l’aurora, e nel frattempo io ti scrivo per dirti “Ti amo”.
Per dirti Ti amo, cura, pulisci, innalza, difendi il nostro amore, anima mia.
Io te lo lascio come se lasciassi un pugno di terra con semi.
Dal nostro amore nasceranno vite.
Nel nostro amore berranno acqua.
Forse arriverà un giorno in cui un uomo e una donna, uguali a noi, toccheranno questo amore, e ancora avrà forza per bruciare le mani che lo toccheranno.
Chi fummo? Che importa?
Toccheranno questo fuoco, e il fuoco, dolce mia, dirà il tuo semplice nome e il mio, il nome che tu sola sapesti, perché tu sola sulla terra sai chi sono, e perché nessuno mi conobbe come una, come una sola delle tue mani, perché nessuno seppe come, né quando, il mio cuore stette ardendo solamente i tuoi grandi occhi grigi lo seppero, la tua grande bocca, la tua pelle, i tuoi seni, il tuo ventre, le tue viscere e l’anima tua che io risvegliai perché restasse a cantare fino alla fine della vita.

Pablo Neruda

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