Yves Bonnefoy

il sabato poesia

Noi agitiamo quest’acqua. In essa le nostre mani si cercano,
talvolta si sfiorano, forme spezzate.
Più in basso, è una corrente, è qualcosa d’invisibile,
altri alberi, altre luci, altri sogni.
E guarda, sono anche altri colori.
La rifrazione trasfigura il rosso.
Era un giorno d’estate? No, è il temporale
che «cambierà il cielo», e fino a sera.
Noi immergevamo le mani nel linguaggio,
vi afferrarono parole delle quali non sapemmo
che fare, non essendo che i nostri desideri.
Noi invecchiammo. Quest’acqua, nostra speranza.
Altri sapranno cercare più nel profondo
un nuovo cielo, una nuova terra.

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