Sconclusione

Sono un essere umbratile, e vorrei vivere in un pianeta infinitamente piovoso, nubiloso, nel quale le strade venissero ad essere in breve coperte da una fitta capigliatura di salici piangenti, dove tutto fosse muffa e fungo e muschio, e non vi fosse altro colore che un taciturno verde, un mondo di corteccia logora e screziata, crepuscolare, soprattutto tale da non consentire quella distinzione netta e a parer mio volgare tra vivi e morti che è causa di tante ingiustizie e tanti dolori. Un mondo paludoso, tutto in putrefazione, con grandi case di foglie sfatte. […] Mi rallegro della perdurante assenza del sole, quel mediocre uovo che non potrà mai nutrire la atavica anemia del cielo.

— Giorgio Manganelli

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